L'Amicizia
valore fondamentale
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"Agenzia" che agisce
o stretto legame di affetti umani?
"Agenzia"- Famiglia
di Maria Rita Tamponi
Si
sente ormai consolidata per la Famiglia
la definizione di "agenzia".
Il termine, appropriato dal punto di vista tecnico, non
mi piace per i motivi che dirò.
Parimenti viene definita la scuola, di cui potremo forse
dire una prossima volta.
Sicuramente, famiglia e scuola "agiscono"
ed in questo senso il termine è tecnicamente esatto.
Ma a me pare che svilisca l'azione complessa di queste due
istituzioni, riducendole a dispensatrici di funzioni fredde,
distanti da quel concetto di legame stretto che dovrebbe
sorreggere entrambe.
E in particolare la Famiglia.
Sono
questi tempi davvero strani
sul piano degli affetti: ondeggiamo tra passione e indifferenza.Avvezzi
a scenari raccapriccianti di guerre, catastrofi naturali,
fame, oppressioni, corruzione, tragedie familiari, eventi
tutti portati alla ribalta da media che cercano lo scoop
piuttosto che l'informazione attenta e rispettosa. Subito
dopo sostituiti da altri eventi scoop, presto abbandonati
per la legge imperante dell' "usa e getta", a
favore dell'audience televisiva e della testata
con il maggior numero di lettori.
Per questa stessa legge, possiamo
appassionarci e poi dimenticare...
Per questa stessa legge, non sappiamo più guardare
in profondità, cercando di assumere consapevolezze
e responsabilità.
Anche
gli affetti cadono sotto questa
falce
che abbatte e livella. Il consumismo
ha regole ferree: tutto, subito e fugace, provvisorio, in
attesa di altro più appetibile, consono ai desideri
del momento, alla passione fascinosa e volubile del "facile-bello-piacevole".
Sotto questa stessa falce, molte famiglie stentano a mantenere
gli equilibri importanti dei ruoli.
Così è più facile
diventare una "mamma-amica"
nel senso deteriore
del permissivismo, perché è più comodo
concedere, piuttosto che condurre, ragionare, pattuire,
anche negare. Oppure un
"padre-compagnone",talvolta per una distorta complicità
di varie fragilità, nella confusione delle quali
si pare quasi coetanei.
Peggio ancora quando, saltati i legami,
i figli vengono sfruttati per lotte coniugali disastrose.
Superfluo osservare
che la nostra società insegue
la realizzazione personale piuttosto che quella di coppia:
orari di lavoro, stress, scarsi tempi condivisi
in casa e spazi esigui per il dialogo, spesso sacrificato
alla divinità televisiva, non aiutano davvero la
Famiglia alla sua coesione e missione. Eppure
la Famiglia, specie quella Cristiana, è "chiamata
e mandata".
A che cosa? All'amore e al sostegno reciproco della coppia
e dei figli. Tutto qui?!
Sembra poco, ma di questi tempi è difficilissimo:
per le aspirazioni dei singoli che spesso portano a conflitti;
per le tensioni del lavoro che si riversano nel nucleo familiare;
per le incomprensioni, determinate da urgenze diverse dei
sessi e delle età;
per la mancanza di un'educazione all'ascolto, alla comprensione,
anche al sacrificio talvolta di sé a favore dell'altro...
Valori
fondamentali ed indispensabili
in qualsiasi relazione che si voglia
conservare e far crescere. Anche in quella dell'amicizia.
Anche nelle unioni che vengono alla ribalta dei nostri tempi
e che chiedono di avere diritti di coppia riconosciuta e
consolidata
dallo Stato. Non c'è esenzione, né privilegio
di sorta in alcun patto d'amore, che possa sfuggire all'abnegazione
di parte di sé stessi per il raggiungimento di un'intesa
profonda
e sicuramente assai appagante.
Va contro le leggi del "mercato degli affetti",
non è certo un modello proposto dai media.
E' piuttosto la "marcia in più"
dell'Amore alto. Ma bisognerà, con infinito
amore, spiegarglielo ai nostri adolescenti e anche a qualche
adulto, se vogliamo che la Famiglia salvi se stessa da una
pericolosa deriva
che la fa essere "Agenzia", piuttosto che essere
per sé e per tutti, il luogo privilegiato,
questo
sì, degli affetti intensi.
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