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Giovani
in missione
Abbiamo
sempre sentito parlare di Sostegno a distanza; spesso ci
siamo impegnati
in attività per raccogliere fondi e supportarle,
ma fino ad oggi non avevamo mai avuto l’opportunità
di capire qualche cosa di più.
Siamo un gruppo di amici di due piccoli
paesi in provincia di Torino, La Cassa e Givoletto. Abbiamo
tutti tra i 20 e i 35 anni, molti di noi sono Animatori
volontari dell’Oratorio. Abbiamo avuto la fortuna
di avere sempre
delle guide che ci hanno iniziato al rispetto
del prossimo, al Volontariato, all’attenzione verso
i poveri e le persone in difficoltà,
alle missioni e ai missionari. Sentivamo
parlare di Capo Verde, perché lì si
trovano i Piccoli che aiutiamo tramite il sostegno a distanza
delle nostre parrocchie, attraverso
il Centro Missioni Estere Cappuccini
di Torino.
Ma queste Adozioni affettive
che significato hanno in concreto?
Capo Verde soprattutto dov’è?
L’aiuto che noi diamo a cosa contribuisce? Quali sono
i Progetti di Capo Verde?
Cosa fanno i Cappuccini a Capo Verde?
Perché è da oltre 60 anni che sono in questa
terra africana. Che futuro ha la gente di Capo Verde?
Insomma le domande e le curiosità sono tante e sono
quelle che, dopo anni di sostegno, ci hanno portato a non
accontentarci: abbiamo deciso che ne volevamo sapere e capire
di più e in dettaglio, prima di tutto per conoscere
e poi per dare un aiuto più concreto, essendo più
coscienti e convinti. Allora abbiamo
cominciato a raccogliere informazioni, prima da sorella
Nenne, poi dal sito W.MISSIONICAPOVERDE.IT
a documentarci. Abbiamo conosciuto che le isole di Capo
Verde sono 10 schegge nell’Oceano Atlantico, al largo
delle coste del Senegal, sferzate dai venti e martoriate
dalla siccità e, per questo motivo, i Capoverdiani,
circa 500.000 persone, vivono una costante lotta per la
sopravvivenza. Lì, ad aiutarli
nella lotta quotidiana, dal 1947, ci sono i Cappuccini Piemontesi,
impegnati da oltre 60 anni nella realizzazione di progetti
incredibili. Abbiamo avuto in seguito l’opportunità
e l’onore di incontrare, più volte, Padre Ottavio
Fasano, colui che ha dato vita ai progetti, colui che ha
saputo coinvolgere persone e autorità, che ha saputo
motivare se stesso e tutte le persone che, da decenni, lo
aiutano. Oggi, a Capo Verde, Padre Ottavio ed i Cappuccini
sono impegnati
a realizzare i tanti progetti, che noi stiamo conoscendo,
tutti volti a dare fiducia e convinzioni al popolo capoverdiano,
perché possano imparare tutti, uomini, donne e bambini
che, Capo Verde non può vivere passivamente la sua
esperienza di paese piccolo e isolato, ma deve essere in
grado di costruirsi con le proprie risorse e il proprio
coraggio, un futuro solido e concreto.
Abbiamo approfondito la conoscenza del grande progetto “Donna
e bambino” della Casa Manuela Irgher di Santa Cruz,
fondata per insegnare alle giovani mamme (15/16 anni) che
un bimbo
non è la fine della loro vita indipendente,
ciò che le costringerà a vivere con grande
difficoltà, per garantire al piccolo lo stretto necessario,
ma è un momento della loro vita, dove è importante
continuare a crescere e costruire, per il futuro e la fiducia
di se stesse e dei loro piccoli. Poi ci sono le
“Case del sol”, case-vacanza,
per coloro che vogliono fare un turismo sano, interamente
gestite da personale capoverdiano, per esempio giovani mamme
che hanno potuto così trovare un lavoro.
Di progetti ce ne sono veramente tanti,
citarli
e commentarli sarebbe troppo lungo anche
perché molti di Voi li conoscono
già attraverso il periodico missionario UOMINI CON
GLI UOMINI nato nel 1968.
Cito l’ultimo progetto, perché ci sta molto
a cuore e forse è stato uno dei più difficili
e dei più lunghi da pensare ed avviare: la
Vigna Maria Chavez. Sull'isola di Fogo, in oltre
25 ettari di terreno arido e difficile da lavorare, alle
pendici del Vulcano, è nata un’
enorme vigna che ora, ci dicono, appare davvero come
un pezzo di paesaggio delle nostre Langhe, in terra d’Africa.
E’ un’opera grande, coraggiosa
e importante per lo sviluppo agricolo delle isole,
che dà lavoro a tante famiglie. Pensata, promossa
e voluta da Padre Ottavio. Lo hanno aiutato in tanti, dal
sindaco di Fogo, al presidente della Repubblica di Capo
Verde,
fino ai contadini, quelli che lottano per la sopravvivenza
e che hanno trovato, finalmente, una regolare e sicura fonte
di lavoro. Di cose da raccontare ce
ne sono tante, perché ci siamo appassionati, abbiamo
capito e scoperto tante cose e ci siamo detti: ora non ci
accontentiamo di saperne di più, ora vogliamo andare
fino in fondo. E così abbiamo deciso di realizzare
delle attività, di organizzare degli incontri, delle
cene e degli spettacoli con le nostre comunità, per
raccontare e coinvolgere. Padre Ottavio ci ha raccontato
come tutto è nato, come tutto è cresciuto
e cosa sta crescendo, ci ha coinvolto nel suo mare di idee,
grinta, carte e progetti.
Ad un certo punto ci ha detto: “ma
spiegare tutto, far capire tutto…, è difficile,
per capire davvero, per conoscere davvero, dovete venire
a Capo Verde”. Il sogno è nato subito,
l’idea poco dopo…; in realtà ce lo siamo
fatti ripetere un po’ di volte, il viaggio è
impegnativo e il biglietto aereo costa. Poi, abbiamo deciso
di conoscere fino in fondo. Durante il mese
di agosto, in sette di noi, incluso Don Pier Giorgio, il
nostro parroco e guida, abbiamo deciso di seguire Padre
Ottavio, andremo a conoscere direttamente,
la Vigna ai piedi del Vulcano, dormendo nelle Case del sol
e condividendo le attività delle mamme di Casa Manuela
Irgher. Porteremo i fondi raccolti
durante tutte queste attività, andremo a conoscere
finalmente...coinvolgendo più persone possibili,
raccontando prima e dopo, quando rientremo. Noi ci fidiamo
di Padre Ottavio, che ci dice “per
aiutare bisogna conoscere, e se conoscerete starete meglio”.
Allora sarebbe bello, per tutti, andare per conoscere e
poi... aiutare.
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