Il
sorriso di Dio
di Stefania Chiacchiararelli
C’è tanta tristezza
in giro. Davvero.
Si sente spesso dire: “E’ periodo di crisi..”
e non solo economica, ma anche di valori
e di sentimenti.Un mondo da rifare,
quello
in cui viviamo, dove non ci si fida più
di nessuno, dove non ci si ferma più
ad ascoltare nessuno, dove dovremmo imparare ad amare
davvero, a dare il giusto peso ad ogni cosa. Tutto
appare sbagliato, poco limpido e sincero e, di
conseguenza,
ci incupiamo. Il nostro animo è appesantito dalla
malinconia, dalle preoccupazioni e quindi dall’ansia:
anche se siamo portati a vivere
la quotidianità con ottimismo,
la diffidenza
di tante persone che ci circondano, compromette
il nostro atteggiamento positivo, smorzando il
nostro entusiasmo.Quest’ultimo viene influenzato
anche da molti spettacoli televisivi che mostrano scene
di violenza, aggressività, lutti e dolore o da
molte canzoni che suonano alla radio, i cui testi propongono,
ad esempio,una visione dell’amore tormentata, complessa,
ostacolata da mille difficoltà.
E’ nella Fede che noi
diciamo di professare, che troviamo la soluzione per adottare
una visione delle cose e delle persone, così come
di noi stessi, più sana e serena.
E’ il nostro Dio, il Dio della Luce, della Vita,
della Gioia. Mi viene sinceramente
da sorridere quando sento dire che il Cristianesimo
richiede esclusivamente sacrificio, privazioni e rinunce:
è l’incontro
con Cristo il fondamento e l’essenza della nostra
religione.Il cristiano è
colui che scopre l’immenso Amore di Gesù
Cristo e gioisce
della Sua Misericordia e, provando profonda commozione
per questo, se ne “innamora”,
tanto che, seguire la Parola di Dio, diviene
la sua priorità. Vivere nell’amore
di Dio,
non vuol dire subire ed accettare continue frustrazioni,
ma imparare ad amare l’altro
di un amore sincero, puro e disinteressato. Vuol
dire saper perdonare, essere umile, avere desideri
autentici, vivere in pienezza
e felicità.Essere realmente cristiani vuol
dire vivere sereni: perché accettare
se stessi, mettendo da parte superbia ed orgoglio, dà
pace. Perché
saper perdonare, superare
la rabbia e la tendenza a giudicare, a condannare e dunque
ad allontanare gli altri, porta
a vivere relazioni autentiche con il prossimo,
in quanto voler bene all’altro, significa dimostrarglielo
soprattutto quando sbaglia, quando ci fa del male e ci
delude,
non solo quando il suo comportamento ci soddisfa. Inoltre,
avere e cercare di realizzare desideri
sani porta alla piena realizzazione di sé,
evitando così di vivere
una vita che non è la propria, con tutte le conseguenze
negative di questo: frustrazioni, rabbia, sofferenza,
delusioni. Non si vuole illudere
nessuno,non è facile arrivarci: abbiamo
bisogno dell'amore gratuito di Dio
(la Grazia) e di assumere un atteggiamento
di apertura a Dio, consapevoli non solo delle difficoltà
che possiamo incontrare, ma anche dell’immensa letizia
che Lui ci dona. Non dobbiamo dire
agli altri che siamo seguaci di Cristo, ma
dimostrare con la vita che viviamo la Sua Parola:
il cristiano sorride, rallegra qualsiasi
ambiente in cui si trova con la sua capacità
di trovare sempre il positivo anche nelle situazioni più
difficili, dona serenità,
poiché sa trarre sempre il bene dal male,
in quanto crede e si affida all’azione della Provvidenza.
Dunque, in un periodo così
arido di valori, di affetti, dove il materialismo dilaga
e le preoccupazioni, gli impegni quotidiani ci travolgono,
vivere pienamente la
nostra Fede significa andare controcorrente, trasmettendo
serenità e pace con un sorriso. Il
sorriso di Dio che incanta.