Giornale Web
LA PSICOLOGA

 

 

Il modo giusto di vivere
di Stefania Chiacchiararelli

Pensando all’argomento da affrontare in questo articolo, passavo in rassegna gli ultimi fatti di cronaca e di attualità, cercavo spunti da passi significativi della Bibbia o, ancora, da riflessioni
su questioni rilevanti nella vita di ognuno. Poi,il mio pensiero si è arrestato su un singolo concetto, tanto familiare quanto complesso:
La Vita stessa. Dalle pagine di questo giornale, abbiamo parlato di solitudine, libertà, generosità, famiglia… Ci si può facilmente render conto, però, che tutti i grandi valori, appena elencati, sono riconducibili ad un'unica prospettiva in base alla quale, ciascuno di noi, nel quotidiano, affronta ogni esperienza. Ogni individuo, vive i rapporti sociali,
le difficoltà ed i successi nel lavoro in maniera diversa, facendo riferimento ad una propria visione della vita: ognuno, soggettivamente, stabilisce
delle priorità, dà un diverso peso agli accadimenti
di cui è più o meno protagonista, canalizza
le proprie energie in attività o verso persone diverse.
Mi domando allora: è vero il proverbio
così diffuso nel senso comune “il mondo è bello perché è vario” o c’è un modo di vivere universalmente più giusto, efficace, in grado di donare ad ognuno risultati soddisfacenti in ogni campo? La difficoltà iniziale che si può incontrare nel rispondere a questo quesito è che bisognerebbe, innanzitutto, individuare ciò che, generalmente ed oggettivamente, è più desiderabile per ciascuno. Verso cosa tende
l’uomo?
Anche in questo caso ci sono mete che dovrebbero essere più importanti di altre?
Esiste realmente un obiettivo che possa
accomunare le azioni umane?
Io credo che
l’uomo sia talmente complesso, che la personalità
di ognuno sia talmente ricca di sfaccettature,
che è normale e giusto egli cerchi la propria realizzazione in diversi ambiti ed attraverso diverse modalità. Il modo in cui le persone si pongono di fronte alle sfide della vita, così
come ciò che cercano nella e dalla vita stessa, è influenzato dal loro carattere ma questo è,
a sua volta, modulato dalle prime esperienze in famiglia, prima e, dai vari luoghi di socializzazione (scuola, ufficio, luoghi di aggregazione), poi.
E’ davvero arduo se non impossibile stabilire,
a priori, comportamenti ed obbiettivi che dovrebbero essere adottati da ognuno. Le diverse circostanze pongono non solo persone differenti, ma anche una stessa persona, a dover scegliere di concentrarsi, a volte, più sulle dinamiche familiari piuttosto che sul lavoro o viceversa, perché diverso è il sentire, in momenti diversi, ma anche le urgenze possono mutare. A volte, ad esempio, è difficile riuscire a donare a chi ci sta vicino la nostra totale disponibilità, non solo per cause esterne,
ma anche perché, può accadere, che stiamo attraversando un periodo interiormente difficile,
di aridità e freddezza. Ciò non vuol dire che non abbiamo fatto nostri, valori socialmente rilevanti, ma solo che in quei particolari momenti non
riusciamo a viverli con azioni concrete.
Così come non riusciamo, a volte, a dare il massimo nelle varie
attività che svolgiamo o, al contrario, cerchiamo nello svolgerle, la perfezione, sacrificando i rapporti con gli altri, la nostra salute, i momenti ritagliati per coccolarci un po’. Questo non dimostra pigrizia nel primo caso o, superbia ed eccessiva ambizione nel secondo. Dietro a questi comportamenti potrebbero nascondersi disagi e insoddisfazioni che si manifestano tramite questi modi di vivere. Quanto argomentato fino ad ora non è un’esaltazione al relativismo più puro. Ognuno di noi necessita di valori che fungano da punti di riferimento, da coordinate in base alle quali stabilire priorità e modi di agire. E’ importante sottolineare come l’azione di tante variabili
(interne ed esterne all’individuo) possono modificare le modalità con cui le persone vivono questi stessi valori che, però, continuano ad assumere la stessa importanza. Credo sia importante capire questo per essere più elastici
e comprensivi e verso noi stessi e verso gli altri. Abbiamo bisogno di regole, per la stabilità e l’equilibrio nostro e, più in generale, della società
ma è bene ricordare che le regole servono
a chi non ce l’ha, ovvero, è opportuno vivere
queste regole con intelligenza ed elasticità,
adattandole a particolari momenti della nostra vita. Tenendo a mente, che questa desiderabile capacità di adattamento, deve sempre essere rispettosa della libertà e della dignità nostra ed altrui.


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