Dov'è
Dio?
di
Stefania Chiacchiararelli
Per lavoro
e grazie ad attività di volontariato, ho la possibilità
di toccare con mano situazioni davvero gravi, penose,
tristi. Storie di malattia, di solitudine, di povertà
materiale e spirituale. Io mi ritengo
credente e, pur consapevole dei miei tanti limiti, affermo
con sicurezza e gioia che Dio esiste e lo dico perché
sento la sua presenza. Ma capisco che per me, persona
fortunata ( e mi reputo tale perché ho prima di
tutto la salute, poi la famiglia, gli affetti, una sufficiente
agiatezza economica), è relativamente facile sentirlo.
Sottolineo “relativamente”
perché i periodi di aridità spirituale
e di dubbi, quei momenti in cui le difficoltà e
gli impegni della vita stravolgono ed impegnano totalmente
la mente, sono vissuti da tutti.
Anzi, spesso le persone che hanno tanto
sono le più sole ed amareggiate.
Immagino dunque, quanto sia dura, in situazioni di forte
sofferenza, credere
in Dio, nella Sua presenza e soprattutto nel Suo amore.
Quando ad una mamma un medico dice che il figlio soffre
di una malattia grave...quando da un giorno all’altro
ci si ritrova senza più nulla e con una famiglia
a carico…,quando
ci si trova davanti a casi di decesso improvvisi ed inspiegabili...io
credo che, di fronte a tanta sofferenza...,sia umano chiedersi
dove sia Dio. Quel
Dio che tutti dipingono come immensamente buono e misericordioso.
Il
Dio che è l’Amore assoluto. Io non
vorrei generalizzare perché credo che ogni situazione
sia una storia a sé e che le stesse esperienze
siano vissute da ogni persona in modo totalmente diverso.
Eppure, in tante situazioni così
dolorose, ho constatato
la presenza di sentimenti positivi ed emozioni belle ed
intense. Spesso, queste storie sono anche esempi di amore
e di solidarietà. Ma parlo di amore vero,
quello che ti fa andare oltre, che ti permette di superare
te stesso per la serenità di chi hai più
o meno vicino e soffre. Mi riferisco
a persone che tirano fuori una forza che non pensavano
di avere per non soccombere e dare un po’ di sollievo
a chi è meno fortunato. Ci sono genitori
che mettono da parte il loro Io, spesso anche il lavoro,
per dedicarsi ai figli che stanno male. Mogli e mariti
che vivono esclusivamente per cercare di rendere il più
normale possibile la vita del coniuge disabile. Gruppi
di volontari che spendono buona parte del loro tempo,
togliendolo alla famiglia, agli amici,
al divertimento,
per dare conforto a chi è sfiduciato, per far compagnia
a chi è solo. Storie di un amore vero, profondo,
quell’amore che riempie la propria vita e quella
degli altri. L’amore che dà tanta gioia,
importante per superare e sopportare le situazioni più
dure. Non c’è mediocrità,
non ci sono compromessi.
C’è solo una mano tesa,
pronta per essere stretta. Io penso che Dio sia lì.
Dove
non te lo aspetti, trovi la vera essenza
di Dio. Tra tanta amarezza e fatica di credere nel futuro
e nella vita, ho conosciuto persone straordinarie,
che
trasmettono talmente tanto coraggio
da farti sentire piccolo piccolo.
Ho ascoltato filosofie di vita,
modi
di vedere le situazioni, così serene e speranzose
pur nella sofferenza, che mi hanno fatto dire:
”Non ho capito davvero niente
della vita”. Credetemi, io queste persone
le ascolterei per ore. Ed allora
mi dico che la vita è potenzialmente una continua
occasione per dare e ricevere amore, in qualsiasi tipo
di circostanza. Se questo, spesso, non viene colto,
se si vive aridamente, se ci sono ancora persone che vengono
totalmente abbandonate al loro destino, non è
perché Dio non c’è, ma perché
noi non siamo collegati sulla sua stessa lunghezza d’onda.
Quella dell’amore totale e
disinteressato. Non dico che sia facile, anzi, anche per
me è una lotta continua. Come non ho la
minima presunzione
di convincere qualcuno di una presunta verità delle
mie osservazioni, perché
la Fede è un dono di Dio.
Mi auguro semplicemente che ognuno, a partire
dalla sottoscritta, cerchi di percepire,
in ogni storia che ascolta, qualcosa di buono, un sentimento
positivo, un moto di bene verso l’altro. Per essere
tutti
più speranzosi, e credere che, in questo mondo
sempre più nevrotico
e superficiale, ci sia ancora
tanto amore, da dare e ricevere.