Sin dal momento in cui hanno cominciato a formare delle comunità molti secoli fa. Nonostante ciò, parallelamente all’esilio nasce l’asilo. I vecchi testi religiosi, fanno spesso riferimento all’asilo, una parola di origine greca che significa "senza cattura", "senza violazione", "senza devastazione". Platone ha scritto: "lo straniero isolato dai propri concittadini e dalla propria famiglia dovrebbe essere oggetto di massimo amore da parte degli uomini e degli dei".

L’ALTO COMMISSARIATO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI (UNHCR) agenzia di "carattere non politico" venne creata nel 1950 dall’Assemblea Generale dell’ONU, principalmente con lo scopo di aiutare circa un milione di rifugiati fuggiti, a causa della guerra, che continuavano a vagare per l’Europa.
Il 28 luglio dell’anno seguente, venne formalmente adottata la Convenzione del 1951 relativa allo Status dei Rifugiati, la principale base giuridica su cui si fonda il lavoro dell’UNHCR.

È STATO IL PRIMO ACCORDO INTERNAZIONALE che si è occupato degli aspetti più basilari della vita di un rifugiato. Ha definito il significato del termine "rifugiato", ha indicato i Diritti fondamentali del rifugiato stesso, come la libertè di religione e di movimento, ma ha anche sottolineato gli Obblighi di un rifugiato nei confronti del governo che lo accoglie.
Una disposizione chiave ha sancito che i rifugiati non possono essere rimpatriati o respinti in un paese in cui andrebbero incontro ad una persecuzione.
Per la Convenzione del 1951 gli Stati avevano degli obbligo soltanto nei confronti dei rifugiati europei e non si occupavano delle persone sradicate dalle proprie case dopo il 1951. Ma quando il "problema dei rifugiati" assunse un carattere globale, divenne ovvio che la Convenzione dovesse essere rafforzata.
Nel 1967 l’Assemblea Generale dell’ONU adottò il Protocollo relativo allo Status dei Rifugiati che rimosse le restrizioni temporali e geografiche contenute nel documento originario del 1951.
Nel 1969 nasceva l’OUA (l’Organizzazione per l’Unità Africana) che adottò una propria Convenzione sui rifugiati, un documento legale esteso al riconoscimento di rifugiato delle persone che fuggivano in massa da eventi come aggressioni esterne, occupazione o dominazione straniera. Includeva il principio di rimpatrio "volontario". Seguirono altri trattati e la Dichiarazione di Cartagena del 1984 sottoscritta dai paesi dell’America Latina.
Nel corso dei primi 40anni l’UNHCR aveva lavorato ai margini delle guerre, aiutando le persone sradicate a cercare di ricominciare la propria vita, una volta raggiunta la salvezza in un paese confinante. All’inizio degli anni 90 l’agenzia subì un enorme cambiamento e lo staff comincò ad operare nel bel mezzo delle guerre in posti come l’Iraq del Nord e i Balcani.

Gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 hanno segnato un cambiamento epocale nell’attività globale sia politica che militare. In quello che l’Alto Commissario Ruud Lubbers ha definito l’incontro più importante sui rifugiati, dell’ultimo mezzo secolo, i firmatari della Convenzione (con aggiunte altre Nazioni, Organizzazioni non governative ed esperti) si sono ritrovati a Ginevra a dicembre 2001.

Essi hanno riaffermato il proprio "impegno per attuare pienamente ed efficacemente gli obblighi contratti con la Convenzione del 1951 e il suo Protocollo del 1967, promettendo la propria attenzione alle cause dei flussi di rifugiati così come alla loro prevenzione".
Le attività di assistenza e protezione dell’UNCHR sono, oggi più che mai mirate a creare condizioni ambientali "in cui nessun abitante di nessun paese, anzi nessun gruppo di persone di nessun tipo, debba più vivere nella paura e nel bisogno".

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