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Capo
Verde, parla italiano
Il cammino del riscatto
di
Vincenzo Grienti
Il presidente del Comitato Cei per gli interventi caritativi
a favore dei Paesi in Via di Sviluppo, mons.G.B.Gandolfo,
visita le isole africane e inaugura la vigna Maria Chaves.
Una missione
nel segno della comunione e della carità quella
che monsignor Giovanni Battista Gandolfo ha compiuto in
questi giorni a Capo Verde. Un viaggio, affrontato assieme
a Gianbenedetto Colombo, membro del Comitato, caratterizzato
da due momenti intensi: l’inaugurazione
della vigna «Maria Chaves » a Fogo e
la partecipazione al consiglio di amministrazione della
«Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel»,
a Praia, una realtà, costituita dallo stesso Papa
Wojtyla nel 1984, per promuovere un reale sostegno a tutti
i paesi dell’Africa subsahariana, nel far fronte alla
desertificazione. Mons. Gandolfo nel presiedere la concelebrazione
eucaristica ha portato un breve saluto a nome della Cei
e del cardinale presidente Angelo Bagnasco. «L’inaugurazione
della vigna Maria Chaves è avvenuta in un clima di
grande amicizia e di fraternità, racconta il sacerdote.
Segno che in questo angolo di continente africano c’è
gratitudine per la Chiesa Italiana,
sempre in prima linea con gesti concreti e per il
contributo sociale offerto al territorio capoverdiano...
A dimostrarlo sono le parole del presidente della Repubblica,
rivolte alla Chiesa Italiana durante la celebrazione dell’inaugurazione
della vigna, voluta dal cappuccino padre Ottavio Fasano
(storica la presenza dei cappuccini piemontesi nelle isole):
«Questa
eccezionale iniziativa non sarebbe stata possibile se dietro
l’ideatore non ci fosse stato il sostegno della Chiesa
Cattolica Italiana, ha detto Pedro Verona Rodrigues Pires,
presidente della Repubblica di Capo Verde.
Noi amiamo questa Chiesa che si piega maternamente sui poveri,
non tanto per sfamarli, quanto per insegnare loro a cancellare
dal dizionario parole che purtroppo si sono radicate nella
loro cultura, come assistenza, soccorso, aiuto. Se
domani
la nostra gente imparerà e, deve imparare, a camminare
da sola, il merito maggiore sarà della Chiesa Cattolica
che, attraverso i suoi missionari, ha insegnato ai capoverdiani
a costruire il proprio futuro». All’inaugurazione
hanno partecipato anche il ministro dell’Agricoltura,
il sindaco di San Felipe, città principale di Fogo,
il sindaco di Santa Cruz, cittadina dell’isola di
Praia,
il rettore dell’Università statale. Al termine
dei momenti ufficiali, il Capo dello Stato e mons.Gandolfo
hanno tagliato il nastro che ha aperto la struttura e scoperto
due targhe che ricordano il sostegno
offerto dalla CEI
e la preghiera a Dio, Signore della Vita,
dal quale viene ogni bene. Nel corso della visita
da più parti si è fatto riferimento all’eccellenza
della realizzazione, in termini di tecnologia impiegata,
qualità del lavoro svolto e prospettive future. A
Santa Cruz, poi, accompagnata dal sindaco, la delegazione
del Comitato CEI ha visitato la Casa di accoglienza temporanea
per ragazze madri in difficoltà e i terreni su cui
Padre Ottavio e il primo cittadino capoverdiano hanno messo
già le fondamenta del progetto "La Città
per ragazzi", sullo stile dell’oratorio salesiano.
Anche sotto il profilo culturale si registra l’impegno
a fondare una Facoltà di Teologia e Dottrina Sociale
all’interno della locale Università. Si è
poi svolta alla presenza del primo ministro
della Repubblica e di altre autorità l’assemblea
della fondazione «Giovanni Paolo II per il Sahel»,
alla quale ha partecipato anche il Pontificio Consiglio
«Cor Unum», in rappresentanza della Santa Sede.
Monsignor Giovanni Battista Gandolfo in questo contesto
ha invitato la fondazione
ad attivarsi al fine di trovare ulteriore sostegno alla
propria opera, assicurando nel contempo che «saranno
presi in considerazione i progetti, nel rispetto delle norme
regolamentari e formulati secondo le direttive della guida».
Da Avvenire, domenica 21-2010
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