EDITORIALE 4

Padre Ottavio Fasano

Carissimi, è da tempo che mi regalo una preghiera semplice ed intensa di Madre Teresa di Calcutta: dà il meglio di te. La riprendo ogni giorno seminandola nel mare e nella mente. E' una esortazione a non stancarci mai a fare il bene. Stiamo avvicinandoci al S. Natale del Signore Gesù, il Bambinello di Betlemme, come lo chiamava Francesco d'Assisi. Ci avviciniamo alla "festa" della grande decisione di Dio: farsi uno di noi; farsi nostro fratello in carne ed ossa; nascere da una donna come ognuno di noi; crescere negli anni, nelle amicizie, nelle prove come noi.

Non è così facile, guardando alla poesia e tenerezza del presepe, cogliere la grandezza e la profondità del significato duroe vero, crudo, vivo e attivo del Natale. Nato in povertà, Gesù è accolto e custodito da sua madre Maria e da Giuseppe. Dio, L'Indicibile, è lì, figlio e fratello nostro, sulle braccia di una donna. Non ci sono parole umane capaci di esprimere la forza, la potenza, l'umiltà, il dono pieno di salvezza e di speranza che ci viene da quella Notte Santa. Il tutto di Dio è in quel Bambino sorretto da Maria e accarezzato dallo sguardo di Giuseppe. Dare il meglio di noi è una dimensione di vivere, oggi, il Natale.

Eccovi il mio augurio: non spaventiamoci, non fermiamoci sui nostri limiti, ma chiediamo al Bambino del presepe la grazia di cominciare a dare, con semplicità e costanza, il meglio di noi. La vita ci sorriderà un pò di più. Saremo più giovani nello spirito. Spereremo di più.