A
Sua Eccellenza Primo Ministro, Dr. José Maria Neves,
A Sua Eccellenza Ministra Aggiunta e della Salute, Dra.
Maria Cristina Fontes, Autorità civili, religiose,
ai miei Irmaos Capuchinhos capoverdiani presenti
e agli Amici e collaboratori presenti e assenti
1° marzo 2012
In questi giorni alcuni giornalisti mi hanno fatto questa
domanda:
sig. Padre, che cosa prova, dopo tanto lavoro fatto, a
donare a costo Zero allo Stato di Capo Verde la significativa
opera dell’Ospedale San Francesco d’Assisi
?
Ancora: dopo tante fatiche, preoccupazioni organizzative
ed economiche per realizzare il San Francesco d’Assisi,
non prova dolore e tristezza a lasciare una sua creatura
così importante
e di valore? Eccovi la mia risposta
dal profondo del cuore:
provo una grande sofferenza, sì, ma nello stesso
tempo sperimento serenità e gioia, perchè
il frutto di tanti anni di lavoro e di fatiche (inaugurato
nel 2002 alla presenza dell’ allora Ministro della
Salute, del Nunzio Apostolico di Dakar e del Consigliere
Generale per l’Africa dei Frati Cappuccini), fatiche
vissute e condivise con migliaia di Amici e Benefattori
italiani, con i Medici specialisti e Tecnici volontari,
questo frutto viene consegnato a
tutto il popolo capoverdiano, rappresentato dallo
Stato di Capo Verde e dal suo Governo. Per me, avanti
negli anni e
per i miei Fratelli Capuchinhos capoverdiani è
giorno di festa, perchè il sogno di curare e guarire
salvare e far nascere vite umane, rifiorisce, oggi, con
la consegna nelle mani sicure dello Stato
di Capo Verde, che ne garantirà la continuità
ed il servizio. Lascio a chi avrà
la responsabilità
di gestire questa opera, di continuare con fedeltà
la missione dei valori umani e professionali, spirituali
e cristiani che sono stati l’anima e la base del
nostro servizio ai malati.
Lascio l’impegno di saper sviluppare l’Ospedale
San Francesco d’Assisi con professionalità
e con la volontà di offrire un servizio nel rispetto
e nell’amore verso tutti i malati che, qui, accederanno
affinchè possano dire che, al San Francesco, sono
stati accolti ed amati come persone, curati con competenza,
umiltà ed umanità vera. Ai
miei fratelli cappuccini capoverdiani affido l’accompagnamento
spirituale di tutti i malati e di tutto il personale,
nello spirito che ha animato San Francesco d’Assisi,
al servizio dei lebbrosi del suo tempo. Quando
la campana
della Cappella di São Josè suonerà
automaticamente al mattino, a mezzogiorno, a sera,
in quel suono magico una lieve voce
suggerirà ad ogni malato: tu non sei solo.
E dirà ad ogni operatore sanitario: il bene devi
farlo bene.... Una
voce che porterà a tutti
qualcosa della mia solidarietà, unita a quella
dei tanti Amici Italiani.
In questo importante momento desidero ringraziare
tutti i membri dell’Associação Solidariedade
e Desenvolvimento - ASDE - e dell' AMSES che hanno accompagnato
la vita, le gioie e le sofferenze dell’Ospedale.
Desidero ricordare con
profonda stima l’ amico dott. Antonio Mascarenhas,
co-fondatore e primo presidente dell’ASDE
e l’amico dott. Dario Dantas
dos Reis che hanno accompagnato il San Francesco
con passione ed attenzione, fin dai primi passi.
A tutti i Medici specialisti, gli Infermieri, i Tecnici
ed il Personale di servizio una grande riconoscenza. Alle
Sorelle Francescane va' in particolare la mia gratitudine
per la loro fedele presenza e il loro servizio in ospedale
e agli ospiti soli e malati della "Casa
Madre Teresa di Calcutta".
A Sua Ecc.a Ministra Aggiunta e della Salute dra. Maria
Cristina Fontes
e a Sua Ecc.a Primo Ministro dr. Josè Maria Neves,
un sincero grazie per avermi ascoltato
e aver accolto in dono questa creatura, l’Ospedale
San Francesco d’Assisi.
Con serenità e speranza lo consegno a beneficio
di questo popolo per il quale, oso dirlo,
ho dato quasi mezzo-secolo della mia vita. Il
Signore della Vita benedica tutti Voi,
Amici Benefattori italiani, assenti
e presenti, sostenitori e donatori di autentico servizio,
di donazioni economiche e di serio e gratuito volontariato
e, in particolare Voi Giovani, che siete la forza
e la speranza del futuro di questa terra. A cominciare
da chi guida lo sviluppo economico,
sociale e culturale del Paese, a me ed ai miei Confratelli
Cappuccini, a noi Chiesa cattolica
e uomini dello Spirito, e a Voi
Amici Benefattori, il Signore Risorto doni forza, coraggio,
volontà ed intelligenza per lavorare assieme, per
un futuro più degno, più umano
e più spirituale a favore di questo giovane e caro
popolo.
Con amicizia riconoscente
Padre Ottavio Fasano