ITALY-CAPVERT

Il 2004 se n'è andato lasciando l'umanità in una profonda tristezza. Mentre scrivo questi appunti, do anche uno sguardo alle ultime notizie sul maremoto che ha colpito alcuni paesi dell'Asia. Sono già più di 150.000 i morti e pare che il bilancio sia ancora provvisorio!

Il ruolo dei mass media, sia nell'informare circa la proporzione delle tragedie in corso sia per mobilitare la solidarietà internazionale, è molto importante. Peccato che la tecnologia non riesca ancora a prevedere questo genere di catastrofi, così i mezzi di comunicazione sociale farebbero un lavoro ancor più prezioso. Ma resta il fatto che senza di essi tutto sarebbe più complicato.In questi giorni la nostra Radio Nova ha compiuto i suoi 12 anni di vita. Una iniziativa importante è stata attivata per celebrare la ricorrenza: la realizzazione qui a Mindelo (isola di S. Vicente), in collaborazione con l'organizzazione per i diritti umani "Pro Dignitate" del Portogallo, di un dibattito sul tema: "Il comportamento dei giornalisti in situazioni di crisi".

Si è parlato sia di catastrofi naturali, come eruzioni vulcaniche e terremoti, sia di conflitti etnici e politici e anche di violenza in televisione. Sono stati ricordati i casi in cui certe notizie o articoli hanno contribuito a radicalizzare i conflitti latenti. Ad esempio, in Ruanda un'emittente ha fatto propaganda all'intenzione degli Hutu di uccidere tutti i Tutsi, durante il genocidio del '94 in cui sono stati uccisi circa 800.000 Tutsi; in Nigeria un articolo pubblicato dal giornale This day, suggerendo che il profeta Maometto potrebbe aver scelto come sposa una delle ragazze che concorrevano per Miss Mondo, ha incitato le rivalità religiose in seno ai fondamentalisti islamici. Nei disordini sono morte 220 persone.Tutto questo sta a provare che i mass media hanno un potere enorme sia nel bene che nel male; possono informare, formare, aiutare a conoscere i propri diritti, prevenire i conflitti e avvertire sui pericoli, ma possono anche provocare tragedie, se collocati in mani sbagliate.