Vedo
Cristo in ogni persona che tocco perchè Egli ha detto:
"Ho
avuto fato, ho avuto sete, ero nudo, ero malato, ero senza casa,
ero solo
e voi mi avete riconosciuto e accudito". (M.T.C.)
Il tuo volto Signore, io cerco.
Il mio nome è SAID. Sono stupito che tu non mi veda. Apro le
labbra al sorriso per accoglierti e darti la mano che prenda la tua
e vada alla mia fronte. E tu, sorpresa, mi guardi finalmente incantata
e mi offri la tua mano, la tua parola, colma di tenerezza materna.
Io, dice Dio, sono felice che tu mi abbia riconosciuto. Andrea, io mi
chiamo, e sono un barbone stracciato, maleodorante, vecchio e mi trascino.
Tu passi oltre, non immagini nemmeno che, lì, io sia Dio, in
mezzo alla strada, brutto e infangato, con un dito fuori dalla scarpa.
Che trascina dietro di sé, il suo carretto. Questa è la
mia casa, tutta dentro quel carretto, tirato dalle mie stanche e consumate
membra.
Io, dice Dio, mi chiamo MOHAMMED, mi chiamo FATIMA. Non mi hai visto
col mio nasino sporco, il pancino gonfio e scoperto, i piedini nudi
su un pezzo di terra, sudicia, piena di vetri rotti e immondizia? Gli
occhioni che ti guardano, colmi di lacrime? E’ la mia fame di
pane, fame di amore, fame di mamma, fame di casa. Io, dice Dio, sono
diventato un grande protagonista. Tutti mi possono guardare e vedere,
e tu mi guardi e non mi vedi, distratta come sei. Tutti possono conoscere
le mie storie ma tu, cara, non ci sei, pronta ad accogliermi. Ed io,
dice Dio, con i miei mille e mille nomi, continuo il mio faticoso e
silenzioso cammino su questa terra, che avevo creata tanto bella, perché
fosse, per tutti, un giardino ridente, pieno di danza e felicità.
"Ma tu, creatura mia non ci sei."
Viene il mio Dio e non sta in silenzio.
Parla il mio Dio e convoca la terra da oriente e occidente". Egli si
fa più piccolo dei più piccoli, più fragile dei
più fragili, più bisognoso dei più bisognosi.
Ma io non lo vedo.