Il mio
quinto servizio
Come da accordi, dal 20 maggio al 4 giugno 2005 mi sono
recato a Fogo, per la quinta volta.
Numerose le novità trovate: il direttore sanitario, dr.
Giannino, con la moglie dr.ssa Sonia, hanno preso a cuore il lavoro
sanitario nel suo complesso, sia dal punto di vista organizzaztivo,
sia dal punto di vista tecnico. L'Ospedale è ormai
una realtà consolidata, dalla quale non si torna indietro.
Le aspettative della popolazione locale sono spesso ampiamente
soddisfatte da questa struttura, che viene riconosciuta essere
ben funzionante anche dal personale sanitario locale.
La mia attività medica è stata
sia quella di tipo ospedaliero, nella cura delle persone ricoverate
(il giro visita il mattino, le discussioni cliniche con i colleghi,
le pratiche più strettamente pneumologiche, come la toracentesi),
sia quella di tipo ambulatoriale, con le visite pneumologiche
(un centinaio di visite, fra cui molti controlli degli asmatici
"pesanti", ben noti all'Ospedale di S. Filipe).
Un giorno è stato inoltre dedicato alle visite nel Posto
di Salute di Mosteiros, dove ho potuto constatare con soddisfazione
che i consigli dati durante la mia precedente visita del novembre
scorso erano stati seguiti da pazienti, che, fra l'altro,
stavano considerevolmente meglio…
Questo ha rafforzato la convinzione, che ormai
penso sia cosa acquisita dagli operatori del Centro, che i pazienti
ambulatoriali che affluiscono all'Ospedale San Francesco
sono la punta di un iceberg, la cui restante parte, sommersa,
è altrettanto meritevole di cure adeguate. Il nostro impegno
a Fogo non può prescindere da questa considerazione. Spetta
a tutti noi operatori sanitari trovare le modalità, d'accordo
con i sanitari locali, per fare affiorare la maggior parte possibile
di questo "sommerso".
Altrettanto soddisfacente è il rapporto instaurato con
i dottori dell&'Ospedale di S. Filipe, che ormai si rivolgono
con fiducia per i casi clinici complessi a persone che conoscono
ormai da anni.
Dal punto di vista pneumologico, ho presentato
al direttore sanitario dr. Giannino la richiesta di un fibrobroncoscopio.
L'uso di tale strumento potrebbe davvero dare una svolta
nel difficile campo della diagnosi della tubercolosi, che, a detta
della Dottora Claudia, rappresenta uno dei problemi più
importanti dell'isola. Spero che si possa presto arrivare
ad avere questa strumentazione (fra l'altro sarebbe l'unica
su tutto l'arcipelago di Capo Verde!!!), anche perchè, inevitabilmente,
ciò ampierebbe i confini della attività
pneumologica ben oltre quelli di Fogo!!!
Con piacere ho visto dall'organigramma speditomi da Raffaella
che un altro pneumologo, il dr. Claudi De Michelis, farà
un periodo di volontariato il prossimo settembre.
Ciò mi dà fiducia sulla possibilità che
davvero, pian piano, "pietra dopo pietra", si riesca
a migliorare l'assistenza pneumologica per la popolazione
locale.
Francesco Morganti: morfum@yahoo.it
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