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MEDICI SOLIDALI |
A.A.A. MEDICI CERCANSI
di Giuseppe Ricciulli e Marco Valente
Ognuno di noi nella vita spesso si trova ad aver bisogno di un buon medico. Grande è poi la fortuna di essere veramente amico di uno specialista che abbia la pazienza di ascoltare la storia dei nostri sintomi, e che voglia dispensarci consulenze per la risoluzione dei nostri problemi.
Insomma, la medicina tutta presuppone competenze professionali sempre più settoriali che sappiano costantemente aggiornarsi grazie anche alla globalizzazione delle conoscenze scientifiche. Direi qualcosa di troppo ovvio se sostenessi che un ospedale necessita delle sinergie di molteplici sanitari che espletano l’attività interagendo tra loro. Che dubbio può esservi.
Ma provate ad immaginare lo sforzo immane che sta a monte dell’idea di realizzare un ospedale, di crearlo dal nulla e, per giunta, in un lembo sperduto dell’Africa più povera. Metter su un nosocomio in piena civiltà evoluta non deve essere facile, ma farlo su un’isola vulcanica dell’Oceano Atlantico rappresenta la sfida più ardua da realizzare. Se poi questo Ospedale funziona per davvero, e meglio di tanti altri, beh allora il sospetto di un aiuto della Provvidenza comincia a farsi largo. Ho scritto più volte del Centro Socio Sanitario S. Francesco nell’isola di Fogo, per cui è di agevole comprensione che ad esso mi stia riferendo quando accenno ad un modello di efficienza tipicamente Capoverdiano voluto dalla saggezza dei Piemontesi. Sappiamo che in questo innovativo ed attrezzato Ospedale si alternano medici specialisti nelle varie discipline, e proviamo a chiedere ad un attivissimo cardiologo che è il Dott. Marco Valente ulteriori delucidazioni sulla situazione attuale. Allora, Dott. Valente può indicare al nostro giornale come è stata programmata l’organizzazione medica del Centro?
- Certo, e volentieri. Nel mese di Aprile verrà al Centro il Dr Giannino Busato accompagnato dalla moglie, entrambi medici ed “esperti” d’Africa. Una presenza fondamentale, punto di riferimento per un Centro che nella sua realtà sanitaria capoverdiana è una struttura importante e già con discrete potenzialità tecniche.
Nel corso del 2004 – come mi segnala Raffaella Grosso, l’infaticabile segretaria del GMS (Gruppo Medicina Solidale) – si sono avvicendati dall’Italia 86 volontari tra medici specialisti e paramedici. Si sono affiancati allo staff stabile presente
al Centro dall’inizio dell’anno: Jolanda Falco (responsabile dell’ambulatorio),il dr. Chiorescu Serghiei (anestesista, con la moglie Vasize Tatiana (farmacista), il dr. Morosan Vitalie con la moglie dr.ssa Kozina Alla (chirurghi), la dr.ssa Micu Ioana (radiologa), le care sorelle francescane (Teodora, Tututa, Balbina e Tia) e la sig.ra Anna Bonamico (amministratrice). Uno staff russo-rumeno-moldavo-italiano (e capoverdiano)…vera e propria anticipazione di Europa allargata!!!!
Il 2004 è terminato e il 2005 presenta subito la realizzazione di tre importanti accordi maturati nell’anno appena passato.
In ordine di tempo...
Il programma di cooperazione con l’Azienda Ospedaliera di Lecco per l’adeguamento del laboratorio di analisi e della radiologia, l’avvio dell’attività chirurgica, l’attivazione di collegamenti satellitari per la telemedicina e per risolvere l’annoso problema delle comunicazioni.
Inoltre la formazione di personale capoverdiano in Italia, per cui si sono già avvicendate a Lecco suor Teodora (strumentista), suor Tia (tecnica di radiologia) e le giovani Ana, Bemvinda, Sonia (laboratorio analisi).
L’accordo con l’associazione dei dentisti (ANDI) della provincia di Cuneo, ha permesso già nel 2004 la copertura quasi continuativa di questo settore di vitale importanza.
Infine, l’accordo con l’Università di Genova ed in particolare con il Dipartimento di Discipline chirurgiche per assicurare la copertura delle esigenze chirurgiche del Centro in collaborazione con il GMS e altre realtà mediche e per favorire la formazione di personale medico e paramedico capoverdiano in loco ed in Italia.
Per quanto mi riguarda come cardiologo si è attivata una buona alternanza di specialisti per una situazione sanitaria caratterizzata da numerosi casi di cardiopatia reumatica con valvulopatie anche gravi, di ipertensione arteriosa e, in minor misura, di casi di scompenso cardiaco, aritmie e cardiopatia ischemica...
L’amico Francesco Moranti, pneumologo a Monza, segnala patologie acute con infezioni prevalentemente batteriche e patologie croniche, dall’asma a quadri anche gravi di bronchite cronica ostruttiva.
Così importante è stata l’attività dei numerosi chirurghi che si sono affiancati ai colleghi rumeno-moldavi, degli oculisti capitanati dal dr. Beppe Del Piano, degli specialisti otorinolaringoiatri con il dr. Maurizio Catalani ed il dr. Villani in un campo d’azione di grande rilievo.
Molto lavoro per neurologi, dermatologi, ecografisti, radiologi...
Al momento, inoltre, ci si sta muovendo per adeguare il reparto chirurgico a standard di maggiore sicurezza e di valutare – raggiunti adeguati livelli di sterilità – la possibilità di avviare la chirurgia ortopedica.
Si stanno facendo modifiche per ricollocare il laboratorio analisi e ”sistemare” l’emoteca.
Questo è lo stato attuale di un Centro che è stato definito “eccellente” dai colleghi capoverdiani operanti nell’isola e con capacità tecniche tali da annullare quasi totalmente le evacuazioni verso Praia di pazienti per fatti chirurgici.
Un impegno che richiede un grande e continuo sostegno e non solo economico e che affidiamo al dr. Busato e alla sua esperienza.
Ringraziamo il nostro amico medico del cuore per la intervista che ha voluto concederci, e soffermiamoci ancora per una riflessione.
Lanciamo insieme un appello, anzi lanciamo un vero e proprio S.O.S. sperando che esso sia raccolto da chi – direttamente o indirettamente – ha avuto rapporti con “Uomini con gli uomini”, il periodico missionario del Centro Missioni Frati Cappuccini, e con Capo Verde: abbiamo realmente e drammaticamente bisogno di medici specialisti che vogliano prestare la loro opera nell’arcipelago.
L'Ospedale ha un'urgente necessità di volontari desiderosi di concretizzare quella ambizione che non può mancare in nessun operatore della sanità.
Insomma, il giuramento ad Ippocrate non potrebbe trovare più felice estrinsecazione di quella del volontariato in un Paese africano povero ma dignitoso. E poi, quale altra occasione potrebbe arricchire maggiormente lo spirito? Sono certo, cari amici medici, che ritornereste alle Vostre quotidiane fatiche soddisfatti della “vacanza di lavoro” ed orgogliosi di svolgere la più delicata ed importante professione e certamente rigenerati nell’anima.
Recuperando così il senso più intimo di ciò che liberamente avete scelto di fare.
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