Viaggia con noi
Scopri l'arcipelago gettando lo sguardo sul mondo missionario

Un fatto sicuramente significativo è la presenza sempre più numerosa di laici singoli e di famiglie in terra di missione, segno di un mondo e di una Chiesa sempre più allargata, dove tutti si diventa potenziali "Missionari".
Se sei alla ricerca di luoghi lontani…
VIENI CON NOI

Durata: 1 settimana
Periodo: Novembre - Marzo - Luglio
Luogo: Isole sopravento (Sal, S.Vincente, S.Antao)
Isole sottovento (Santiago, Fogo, Brava)
Gruppo: 15 persone

Centro Missioni Estere Frati Cappuccini
Via Verdi, 26 - 12045 Fossano (CN)
Telefono: 0172 634881 - Fax: 0172 634609
E-mail: segreteria@amses.it


E’ sempre difficile fare delle classifiche perché i ricordi vicini tendono inevitabilmente a prevalere su quelli lontani ma, per me, questo primo viaggio a Capo Verde è stato uno dei più belli che abbia mai fatto.
Si sono magistralmente mescolati ingredienti turistici e spirituali per cui posso dire grazie a chi me ne ha dato l’opportunità e ai Frati Cappuccini, missionari dal lontano 1947, in questa terra secca, senz’acqua ma tanto amabile e accogliente.
La partenza è nella notte da Malpensa e subito perdiamo un compagno di viaggio arrivato da Potenza con “pane cafone” e salamelle di vario tipo, Canio l’anima gioiosa del gruppo per tutto il viaggio.
Si arriva all’isola do Sal e si va in albergo, la sensazione è di un posto un po’ finto, con tantissime costruzioni in corso….sulla spiaggia dorata.
L’indomani partenza per l‘isola di Fogo dove non arrivano le valigie; ci dirigiamo subito verso il Centro Socio Sanitario San Francesco, dove ci aspettano padre Federico e padre Ottavio. Hai subito la senzazione di una cosa pulita, in un luogo spendido, con vista sull’oceano che bagna la nerissima sabbia vulcanica. Sono fortunato, mi capita una stanza che si affaccia sul mare e sento il rumore delle onde che mi cullerà per tutta la notte. La visita all’Ospedale ben ci fa capire l’opera meravigliosa realizzata in questi anni con l’aiuto di tanti benefattori.
E’ un ospedale perfettamente funzionale con 40 posti letto e 2 sale chirurgiche, un attivo reparto di pediatria e ginecologia, un ambulatorio generale e piccoli reparti di radiologia, odontoiatria, otorinolaringoiatria, urologia, Casa Madre Teresa per i malati hanseniani, etc… Conosciamo il mitico anestesista tuttofare dr. Serghjei e sua moglie dr.Tatiana che tiene la farmacia in modo perfetto e gli infermieri e le infermiere, i tecnici di laboratorio capoverdiani che si muovono con competenza nei vari reparti. Si apre il cuore, sapendo che, il sacrificio di tanti, in questi anni, ha consentito un’opera così utile alla popolazione delle isole di Fogo e di Brava.
Visitiamo il reparto Casa Madre Teresa, la Casa delle suore ed il loro rigoglioso orto. Infine la Chiesa, dedicata a San Giuseppe, ti fanno vivere forti emozioni, costruita sul cucuzzolo più alto, è una costruzione bianca e blu che guarda verso l’oceano .Quando vi entri, sei immerso in un mare di luce : l’abside , di forma semicircolare , è completamente di vetro e ti consente di vedere l’oceano, passando dalla vista di un altare appoggiato su un enorme tronco di legno, proveniente da Macugnaga.

Nel pomeriggio partiamo per il Vulcano, il gigante che, da solo vale il viaggio a Capo Verde. Dopo un’ora e mezza sul pick-up, passando tra villaggi poveri e bambini sorridenti alla sola vista delle caramelle e dei pennarelli portati per loro, lo vedi, entrando in una valle lunare dove questo signore di Fogo ha sfogato tutta la sua potenza eruttiva nel corso dei secoli. Credetemi è uno spettacolo mozzafiato! Ci accompagnano in un alberghetto, gestito da un francese, Patrick, dove, dopo 5 minuti, sei amico con tutti e apprezzi lo stupendo giardino su cui si affacciano le camerette da letto, cena e un po’ di musica poi tutti a nanna, non prima di aver contemplato, ammirati, un cielo stellato come solo l’equatore sa offrire.
Un gruppo di volontari parte per la scalata. Ci sono anch’io perché mi è stato detto : in un’ora e mezza siamo su!
La guida, un capoverdiano di 20 anni, parte al fulmicotone ma, finché non si comincia veramente a salire, nessun problema.
Rosa, una dei simpaticissimi compagni di viaggio mi incoraggia e mi fa ritrovare lo scatto giovanile per arrivare in cima. Uno spettacolo straordinario, con vista del cratere e di tutta la vallata sottostante fino al mare, si affaccia ai nostri occhi incantati.
La discesa avviene, attraversando l’altro versante, seduti per terra e scivolando in basso per circa un’ora, come bambini che si divertono a rincorrersi in un mare nero.Colazione veloce e partenza per Mosteiros dove visitiamo l’Asilo di padre Orfeo, pulitissimo ed ancora bisognoso di tante cose.
Ritorno a Fogo al Centro Socio Sanitario e cena in un ristorante del luogo.
L’indomani si parte in aereo per Mindelo, splendida cittadina dell’isola di S. Vicente che,con la sua architettura portoghese, ricorda il sofferto colonialismo, conclusosi il 5 luglio 1975. Qui ci attende fra Silvino, vero “missionario di strada”, padre Mathias e padre Antonio Fidalgo Barros, il direttore di Radio Nova, l’unica emittente cattolica in Capo Verde, proprietà dei Cappuccini.
La commozione e’ veramente forte quando ci porta a “Casa Dada”.
La Provvidenza ha fatto avere ai Cappuccini questo contenitore, ubicato in un quartiere popolare e l’idea è stata quella di ospitarvi un laboratorio per strumenti musicali, dove si sono già installati 4 fratelli baptista, una scuola di musica, che ha già dei corsi programmati e un terrazzo dove si potranno tenere concerti. Raffaele , Carmelo e Massimo montano velocissimamente l’insegna luminosa e Casa Dada è sobriamente inaugurata con mezzo quartiere che si affaccia per la curiosità.
Silvino ci porta poi a visitare il centro “Spazio jovem” per ragazzi di strada e la Radio Nova. Mi viene subito da pensare: i bisogni sono tanti , la generosità non puo’ essere da meno e noi stessi possiamo parteciparvi…con le nostre risorse.
E’ l’ultimo giorno dedicato a Mindelo, dopo che la gita a S. Antao è saltata.
Il mercato del pesce, quello ortofrutticolo, la visita al centro, la vivacità delle persone, le spiagge bianchissime che la circondano, ne fanno una città di grande fascino con un sicuro futuro turistico nei prossimi anni.
Il viaggio è purtroppo finito e l’ultima sera ci congediamo con la musica sullo stupendo terrazzo dell’albergo che ci ospita.
I fratelli baptista, accompagnati da un gruppo di bambini flautisti, ci allietano in fraternità per tutta la sera, suggellando così un viaggio straordinario.
Cosa dire: quando sei sull’aereo hai voglia di tornare a Capo Verde.

Pasquale Pappacoda

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