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Sono trascorsi ormai alcuni mesi
dal viaggio a Capo Verde e più passa il tempo e meno i
ricordi sono definiti. Ormai pare poco più di un
sogno. Sono tornata ai ritmi di lavoro e alle preoccupazioni
di ogni giorno. Nulla a che fare con l'essenzialità con
cui siamo stati a contatto in quella bellissima settimana, passata
a Capo Verde. Una settimana alla scoperta delle realtà
missionarie in un piccolo arcipelago, sperduto nell'oceano Atlantico.
Eravamo tredici persone di diverse età,
con percorsi lavorativi eterogenei. Al nostro arrivo a
Sal, abbiamo visitato la salina nel cratere del vulcano
a Pedra de Lume; il pomeriggio stesso siamo arrivati a
Sao Vicente, nell'affascinante città portuale
di Mindelo. Il giorno seguente visita agli asili di padre Bernardino:
che gioia quei bambini! Subito pronti a fare festa soltanto perché
noi facevamo loro visita.
A Mindelo visitiamo gli studi di "Radio
Nova" che è l'anima e la voce del fermento francescano
e non solo: è anche una possibilità di intrattenimento,
di compagnia, di confronto e di crescita per i singoli e per la
collettività, per i credenti e non...
Padre Antonio Fidalgo ci racconta aspetti
culturali e sociali di Capo Verde. Dopo l'interessante incontro,
fra Silvino e la comunità francescana ci invitano a cena
nel loro seminario e i ragazzi, che frequentano le lezioni di
musica, ci intrattengono con brani musicali sotto le stelle e
la brezza della notte.
Il giorno seguente, accompagnati da fra Silvino
ci trasferiamo con "il Barco" nell'isola di
S. Antao di fronte a S. Vicente, per visitare la missione
di Padre Pieraldo e il progetto caprino.
Viaggiando su strade
tortuose e ripide, in un paesaggio selvaggio e affascinante, raggiungiamo
"il caseificio", inaugurato il giorno successivo alla
nostra visita.
Progetto promosso dai Frati Cappuccini, con la Camera
Municipale di Porto Novo e la Regione Piemonte, che ha
lo scopo di migliorare sia la resa produttiva dell'allevamento
caprino che la quantità e qualità della produzione
del latte. Ritornati a S. Vicente visitiamo "Casa
Dada", realtà che i frati sostengono per
educare i ragazzi alla musica e implementare l'artigianato locale
delle chitarre. Quattro fratelli costruiscono strumenti musicali
in modo artigianale ed esclusivo.
Qui si fa musica! Spazio
Jovem invece è una realtà di Fra Silvino
che aiuta i ragazzi che vivono in strada: un bell'oratorio in
una desolata favelas. Ci siamo poi trasferiti nell'isola
di S. Nicolao, la più verde e selvaggia delle
isole visitate. Ricordo la calorosa accoglienza di padre Samuel,
la gioiosa messa sotto le foglie di banana e l'incontro
a Ribeira Brava con Padre Mauro, che, a detta di Samuel, è
un "santo vivo". Porto ancora nel cuore la sua saggezza
e la sua storia di missionario, da 50 anni a Capo Verde.
Quest'isola è verdeggiante e arida nel contempo, battuta
dal vento!
Qui visita agli asili, stracolmi di bimbi gioiosi in
festa e visita ad una comunità di suore meravigliose.
Incontriamo a Tarrafal Padre Pedro e Padre Gesualdo che ci ospitano
a pranzo, ci dedicano il loro tempo e ci raccontano le loro esperienze
di missionari. Padre Pedro, spericolato, ci trasporta con un pick-up,
dalle gomme consumate, su strade di ciottoli che si inerpicano
attraverso distese di aloe e agave, alla ricerca di altri asili
e chiesette isolate davvero suggestive, dove il silenzio permette
di sentire ciò che c’è dentro di noi. Arriviamo
al "Parco Naturale del Monte Gordo" sulla cima dell'isola.
Dopo tanta aridità, eccoci alle pendici e sulla sommità
dei monti vulcanici di S. Nicolao, immersi in una vegetazione
di muschio e felci ai lati del sentiero, dove trionfa l’agave,
il dragoeiro, i baobab e tante conifere che ci ricordano un po'
le montagne di casa nostra.
Poi, come sempre nella vita, le cose belle finiscono
e arriva il momento di tornare a casa. Conservo questo ricordo
sereno nel cuore, nella speranza di poter ritornare un giorno
a visitare le altre isole con le diverse e numerose opere missionarie.
(di Daniela Del Mastro)
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