La
vinha Maria Chaves
Le barbatelle
Inaugurazione
Case do Sol
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Progetto
Fogo
Carissimi Amici,
ricordo molto bene la sera in cui padre Ottavio,
nel suo ufficio di Fossano, mi raccontava
dei sui ultimi progetti a Capo Verde.
Le sue parole correvano veloci, tra un mare
di carte, cartine, opuscoli e io lo guardavo colpito dalla
forza e dalla passione che accompagnavano le sue parole.
“Devi leggere questo, devi approfondire bene per entrare
nello spirito e nei progetti che stiamo realizzando a Fogo…”
Io prendevo meccanicamente tutta quella carta, scrivevo
alcuni appunti e, dentro di me, iniziavo a pensare come
poter contenere questo “fiume in piena” dentro
le immagini registrate da una telecamera. Fuori, intanto
iniziava a nevicare e il mio rientro, dopo cena quella sera,
è stato davvero avventuroso. Una volta a letto, mi
facevo un sacco di domande e, quel punto interrogativo in
testa, ha continuato ad accompagnarmi anche nei giorni successivi.
Dopo alcune settimane, una volta arrivato a Fogo, a seguito
di ventiquattro ore di viaggio, mi è sembrato subito
di intuire come la realtà che avevo di fronte, superasse
di gran lunga la mia immaginazione.
Quei fogli e quegli opuscoli non rendevano completamente
l’idea. Tutto quello che sta crescendo nel piccolo
paese di San Felipe,
a Capo Verde, non è facilmente descrivibile.
Finalmente capivo perché, per anni,
ho sempre sentito ripetere da padre Ottavio:
“Devi venire a Capo Verde per
capire …”
… già! Capire … Capire che cosa?
Che l’uomo è “un animale esperienziale”.
Deve respirare, vivere in prima persona, esserci, per riuscire
ad entrare in un mondo tanto diverso dal suo “tran
tran” quotidiano. Solo allora può tentare di
raccontarlo. La Cittadella che padre Ottavio ha immaginato
e realizzato a San Felipe si sviluppa in un certo modo,
perché è pensata in un certo modo.
Arrivato lì, con i miei bagagli
e la mia curiosità, ritornavo con il pensiero
a quei cerchi concentrici che padre Ottavio disegnava di
fronte a me, sempre nel suo ufficio piemontese, con la neve
fuori dalla porta. Una volta a Capo Verde, mi sono accordo
che non cambiava solo la temperatura ma anche la prospettiva
con cui vedere le cose.
Qui sta crescendo un progetto che vuole abbracciare l’uomo
nel suo complesso
e rispondere alle sue domande fondamentali.
In primo luogo,
la salute della gente. Ecco perché è
nato l’Ospedale San Francesco, al servizio delle emergenze
di salute, per le persone che possono finalmente curarsi
attraverso i servizi e le attrezzature più all’avanguardia.
In secondo luogo,
le Case del Sole. Dove
l’Uomo incontra l’Uomo. Ovvero, attraverso un
turismo che crea sviluppo e solidarietà, tutti noi
possiamo decidere di vivere un’esperienza a Capo Verde,
per confrontarci con nuove culture e una nuova dimensione
di vita.
Terzo
aspetto. L’emergenza
sociale. Ecco il sogno della vigna realizzato per
fornire nuove opportunità di lavoro, per crescere
e immaginare un futuro più sereno per le nuove generazioni
di Capo Verde. Un modello da imitare per cambiare radicalmente
il modo di vivere l’agricoltura, come una grande opportunità
e non solo come una fatica improba che condanna alla sopravvivenza.
Quarto e ultimo
progetto: l'Auditorium,
in fase di costruzione. Realizzato per completare tutti
i tre elementi sopra elencati. La realizzazione dell’uomo
passa in particolare anche dall’opportunità
di ritrovarsi insieme per fare cultura, attraverso l’arte,
la danza, la musica, gli incontri per crescere insieme.
Quattro risposte, quattro abbracci,
quattro anime che s’incontrano
in una piccola isola, immersa nell’oceano.
Chi l’avrebbe mai detto caro Ottavio, quando
ti vedevo raccontare tutto questo nel tuo ufficio…
Le tue parole accarezzavano la mia fantasia,
ma la realtà dei fatti la supera!!
E adesso mi rimane una domanda.
Come raccontare tutto questo con le immagini?
Ci proverò! Ma, se potete, non tergiversate!
Capo Verde vi aspetta per capire, riflettere
e sperimentare. Buon viaggio!
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