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Giornata Missionaria
Mondiale OTTOBRE 2013
Sulle strade del mondo
Cari
fratelli e sorelle,
quest’anno celebriamo la 87° Giornata Missionaria
Mondiale, mentre si sta concludendo
l'Anno della fede, occasione importante
per rafforzare la nostra amicizia con il Signore
e il nostro cammino che annuncia con coraggio il Vangelo.
Propongo
alcune riflessioni.
1.
La fede è dono prezioso di
Dio, che
apre la nostra mente perché lo possiamo conoscere
ed amare.
Egli vuole entrare in relazione con
noi per farci partecipi della sua stessa vita e rendere
la nostra vita più piena di significato, più
buona, più bella.
Dio ci ama! La
fede però chiede la nostra personale risposta, il
coraggio di affidarci a Dio,
di vivere il suo amore, grati per la sua infinita misericordia.
E' un dono, non riservato a pochi,
ma viene offerto con generosità a tutti.
Tutti dovrebbero sperimentare la gioia di sentirsi amati
da Dio, la gioia della salvezza!
Ed è un dono che...va condiviso.
Se noi
lo teniamo soltanto per noi stessi, diventiamo cristiani
isolati, sterili e ammalati. L’annuncio
del Vangelo
fa parte dell’essere discepoli di Cristo
ed è un impegno costante che anima
tutta la vita della Chiesa.
«Lo slancio missionario è
un segno chiaro della maturità di una comunità
ecclesiale»
(Benedetto XVI Verbum
Domini, 95).
Ogni comunità è “adulta”
quando professa la fede,
la celebra con gioia nella liturgia, vive la carità
e annuncia senza sosta la Parola di Dio, uscendo
dal proprio recinto per portarla anche nelle “periferie”,
soprattutto a chi non ha ancora avuto l’opportunità
di conoscere Cristo. La solidità
della nostra fede...si misura dalla capacità di comunicarla
ad altri, di diffonderla, di viverla nella carità,
di testimoniarla a quanti ci incontrano...
2. L'Anno della fede a 50anni dall’inizio
del Concilio Vaticano II, stimola
l'intera Chiesa perché abbia una rinnovata consapevolezza
della sua presenza
nel mondo contemporaneo, della sua missione tra i popoli
e...La missionarietà è una questione di popoli,
di culture e di singole persone, proprio perché i
“confini"della fede attraversano...il cuore
di ciascun uomo e di ciascuna donna.
Il Concilio Vaticano II ha sottolineato in modo speciale
il compito missionario...:
«Poiché il popolo di Dio vive nelle comunità,
specialmente in quelle diocesane e parrocchiali,
ed in esse...appare in forma visibile, tocca anche
a queste comunità rendere testimonianza
a Cristo di fronte alle nazioni» (Ad gentes, 37).
Ciascuna
comunità è quindi invitata
a fare proprio il mandato affidato da Gesù
agli Apostoli, di essere suoi «testimoni
a Gerusalemme, in tutta la Giudea
e la Samaria fino ai confini della terra» (At 1,8)...
come un aspetto essenziale:
tutti siamo inviati sulle strade del mondo per camminare
con i fratelli, professando
e testimoniando la nostra fede in Cristo
e facendoci annunciatori della sua Buona Notizia. Invito
i Vescovi, i Presbiteri, i Consigli presbiterali e pastorali,
ogni persona e gruppo responsabile...
a dare rilievo alla dimensione missionaria
nei
programmi pastorali e formativi, sentendo che il proprio
impegno apostolico contiene il proposito
di “rendere
testimonianza a Cristo di fronte alle nazioni”, di
fronte a tutti i popoli...
3. Spesso
l'opera di evangelizzare trova ostacoli
sia all'esterno che all’interno della stessa comunità
ecclesiale. A volte sono deboli il fervore, la gioia,
il coraggio, la speranza nell’annunciare a tutti
il messaggio di Cristo e nell’aiutare gli uomini ad
incontrarlo. A
volte si pensa ancora che portare
la verità di Gesù sia fare violenza alla libertà.
Paolo VI ha parole illuminanti...:
«sarebbe un errore imporre qualcosa alla coscienza
dei nostri fratelli. Ma proporre a questa coscienza, la
verità...e la salvezza di Gesù Cristo con
piena chiarezza e nel rispetto assoluto delle libere opzioni,
che essa farà, è un omaggio a questa libertà»
(Evangelii nuntiandi, 80). Dobbiamo
avere sempre
il coraggio e la gioia di proporre, con rispetto, l’incontro
con Cristo, di farci portatori del suo Annuncio. Gesù
è venuto in mezzo a noi per
indicare la via della salvezza, ed ha affidato a noi
la missione di farla conoscere a tutti, fino ai confini
della terra. Spesso vediamo che sono la violenza,
la menzogna, l’errore ad essere messi in risalto...
E’ urgente far risplendere nel
nostro tempo la Vita Buona di Gesù con l’annuncio
e la testimonianza, cominciando dall’interno della
stessa Chiesa.
In questa prospettiva, è importante ricordare che..:
non
si può annunciare Cristo senza la Chiesa.
Evangelizzare
non è mai un atto isolato, individuale, privato,
ma sempre ecclesiale. Paolo VI scriveva «quando
il più sconosciuto predicatore, missionario, catechista
o Pastore annuncia il Vangelo, raduna la comunità,
trasmette la fede, amministra un Sacramento, anche se è
solo, compie un atto di chiesa».Egli
non agisce
«per una missione arrogatasi, né in forza di
un'ispirazione personale, ma in unione con la missione e
in nome della Chiesa stessa».
E questo dà forza e fa sentire
ogni missionario...
parte dell'unico corpo, animato dallo Spirito Santo.
4. Nella nostra epoca,la mobilità
diffusa e la facilità
di comunicazione attraverso i new media, mescolano tra loro
i popoli, le conoscenze, le esperienze.
Per il lavoro, intere famiglie si
spostano
da un continente all'altro; gli scambi professionali e culturali,
il turismo e altro spingono ad un ampio movimento di persone.
A volte risulta difficile
per le comunità parrocchiali conoscere in modo sicuro
e approfondito chi è di passaggio o chi vive stabilmente
sul territorio. Inoltre, in aree sempre
più ampie delle regioni tradizionalmente cristiane
cresce il numero di coloro... indifferenti alla dimensione
religiosa o animati da altre credenze.
Non di rado poi,alcuni battezzati fanno scelte di vita che
li conducono lontano dalla fede, rendendoli così
bisognosi di una “nuova evangelizzazione”.
A tutto ciò si aggiunge il
fatto che ancora un'ampia parte dell'umanità non
è stata raggiunta dalla buona notizia di Gesù
Cristo.
Viviamo in un momento
di crisi
che tocca vari settori dell'esistenza, non solo quello dell’economia,
della finanza, della sicurezza alimentare, dell’ambiente,
ma anche
quello del senso profondo della vita e dei valori fondamentali
che
la animano e sono di ogni uomo e di ogni donna. Anche
la convivenza umana è segnata da tensioni
e conflitti che provocano insicurezza e fatica
di trovare la via per una pace stabile.
Si rende ancora più urgente, portare,
con coraggio,
in ogni realtà, il
Vangelo di Gesù Cristo, annuncio
di speranza, di riconciliazione, di comunione, annuncio
della vicinanza di Dio, della sua misericordia, della sua
salvezza, annuncio che
il potente Amore di Dio è
capace di vincere le tenebre del male e guidare sulla via
del bene. L’uomo
del nostro tempo ha bisogno di una
luce sicura,
che rischiara la sua strada, che solo l’incontro con
Cristo può donare. Portiamo
a questo mondo, con la nostra testimonianza e l'amore,
la speranza dono della fede!
La missione non è proselitismo, bensì testimonianza
di vita che illumina
il cammino...La Chiesa -
lo ripeto ancora una volta - non è una Organizzazione
assistenziale, Impresa, ONG,ma
una comunità di persone, guidate
dall'azione dello Spirito Santo, che hanno vissuto e vivono
lo stupore dell’incontro con Gesù e
desiderano condividere questa esperienza di profonda gioia,...
5. Incoraggio tutti a farsi portatori
della buona notizia di Cristo...Vorrei anche sottolineare
come le stesse giovani Chiese si stiano impegnando generosamente
nell’invio di missionari alle Chiese che si trovano
in difficoltà, non raramente Chiese di antica cristianità,
portando la freschezza e l’entusiasmo con cui esse
vivono la fede che rinnova la vita e dona speranza.
Vivere in questo respiro universale,
rispondendo al mandato di Gesù
«andate dunque e fate discepoli tutti i popoli»
(Mt 28, 19)
è una ricchezza per ogni comunità e donare
missionari e missionarie non è mai una perdita, ma
un guadagno.
Faccio appello a quanti avvertono tale chiamata a
corrispondere generosamente alla voce dello Spirito, secondo
il proprio stato di vita, e a non aver paura dì essere
generosi con il Signore. Invito tutti
a sostenere, con lungimiranza e attento discernimento,
la chiamata missionaria Ad gentes per rafforzare
la comunità umana e cristiana. E'
importante che le Chiese più ricche di vocazioni
aiutino con generosità quelle che soffrono per la
loro scarsità.
Insieme esorto...a
vivere tutti con gioia il prezioso servizio a cui siamo
inviati, e a portare la gioia, ricordando come Paolo e Barnaba
al termine del loro primo viaggio missionario «riferirono
tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse
aperto
ai pagani la porta della fede» (At 14,27)...
La sollecitudine del Vescovo di Roma
e dei confratelli Vescovi, trova una importante attuazione
nell’impegno delle
Pontificie Opere Missionarie,
che hanno lo scopo di animare e di approfondire la coscienza
missionaria di ogni battezzato e di ogni comunità,
sia richiamando ad una più profonda formazione missionaria
del Popolo di Dio, sia alimentando la sensibilità
delle Comunità ad offrire il loro aiuto per la diffusione
del Vangelo nel mondo.
Un
pensiero infine ai cristiani che, in varie parti
del mondo, si trovano in difficoltà nel
professare
la propria fede e nel vedere non riconosciuto
il diritto a viverla con dignità.
Sono nostri fratelli
e nostre e sorelle, testimoni coraggiosi,
più numerosi dei martiri nei primi secoli, che sopportano
con perseveranza apostolica varie forme attuali di persecuzione.
Non
pochi rischiano
anche la vita per rimanere fedeli al Vangelo di Cristo.
Desidero
assicurare che sono vicino con la preghiera alle persone,
famiglie e comunità che patiscono violenza e intolleranza
e ripeto loro le parole consolanti di Gesù:
«coraggio, io ho vinto il mondo»
(Gv 16,33). Benedetto
XVI esortava:
«La Parola del Signore corra e sia glorificata'’
(2Ts 3,1): possa questo Anno della fede rendere più
saldo il rapporto con Cristo Signore, poiché
solo in Lui vi è la certezza per guardare al futuro
e la garanzia di un amore autentico e duraturo»
(Porta fidei, 15).
Benedico di cuore
i missionari,
le missionarie, i presbiteri fidei donum
e tutti coloro che accompagnano e sostengono questo fondamentale
impegno affinché l’annuncio di Gesù
possa risuonare in tutti gli angoli della terra,
e noi ministri del vangelo...e tutti, sperimenteremo
“la dolce e confortante gioia di evangelizzare”
Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 80.
Dal Vaticano, 19 maggio 2013
Solennità di Pentecoste
Francisco
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