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A
scuola da Gesù
Un
uomo ricco accorre da Gesù, perché gli insegni
la Via per entrare nel regno dei cieli:
è il modo giusto di incominciare.
Gesù gli ricorda i comandamenti di Dio e allora scopriamo
che costui, non solo, ha ascoltato Dio, ma ha messo in pratica
le sue leggi ed è quindi già sulla strada
del regno. E per questo che Gesù
gli propone una tappa ulteriore: Allora Gesù,
fissatolo, lo amò e gli disse: "una cosa sola
ti manca: và, vendi quello
che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro...;
poi vieni e seguimi". E qui il cammino si arresta:
"Egli, rattristatosi per quelle
parole, se ne andò afflitto,
poiché aveva molti beni". Gli sembra
impossibile lasciare quello che ha, per prendere ciò
che il Signore gli offre;
manca di fiducia e non comprendere quella Parola di amore.
"Gesù, fissatolo, lo amò,
e gli disse: Una sola cosa ti manca...". Non
è per impoverirlo che Gesù gli parla così,
non è per severità, ma
per amore e per renderlo veramente ricco. Gesù
vuole aprirgli gli occhi, fargli vedere che la
sua ricchezza è, in verità, una
mancanza: "Una cosa sola ti manca: va', vendi
quello che hai, libera te stesso, dallo
ai poveri...". Allora sarai ricco, perché quando
avrai dato tutto, avrai un tesoro in cielo. "Poi vieni
e seguimi". La proposta di Gesù
è quella di entrare, già ora, nel regno, di
avere,
già ora, un tesoro... e, più ancora, di entrare
nella Sua intimità: "Vieni e seguimi".
La ricchezza gli impedisce di seguire Gesù,
è un peso che lo ostacola. È
una lezione per tutti , perché molto spesso
è la nostra "ricchezza"
che ci impedisce di camminare,
di avere in Gesù una feducia totale, di capire che
la sua è sempre una proposta d'amore;
la nostra ricchezza che non
è necessariamente fatta di beni materiali, ma di
tante cose di ogni genere. Si può
essere attaccati a letture, a spettacoli, a passatempi...
che impediscono di essere disponibili ad ascoltare la Parola
di Dio e a seguirla. Siamo sempre chiamati a semplificare
la nostra vita e a renderci conto che
la nostra vera ricchezza è solo nel seguire Gesù.
Egli riconosce che questo distacco è difficile: "Quanto
difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel
regno di Dio!"
Ma vedendo l'inquietudine e l'angoscia dei discepoli, Egli
stesso offre il mezzo, richiamandoli di nuovo alla fiducia
in lui.
Il rimedio non è nella
nostra forza, nei nostri tentativi umani, ma nell'aprirci
all'azione di Dio: "Impossibile presso gli uomini,
non presso Dio! Perché tutto
è possibile a Dio".
E siamo al punto di partenza. È sempre qui che bisogna
tornare in ogni difficoltà, si tratti di un ostacolo
da superare,
di un peso da sopportare o di un peso da cui liberarci:
l'uomo non può riuscirci, ma
ci riesce Dio in lui, se egli ha fiducia.
Anche la parola dell'Angelo a Maria
è: "Niente è impossibile
a Dio". Siamo così davanti all'esempio
di Maria, che ascolta la parola che viene da Dio, l'ascolta
nella sua povertà, nella sua umiltà e aderisce
a questa affermazione fondamentale: "Tutto
è possibile a Dio". L'essenziale, dunque,
è ascoltare Dio, essere docile a LUI e camminare
con fiducia sulla strada, in cui Dio ci ha chiamati.
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