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TESTIMONI

 

 

Teresa di Gesù (d'Avila)
La più grande mistica
di tutti i tempi

e dottore della Chiesa

15 ottobre


Nasce il 28 marzo 1515 ad Avila, in Spagna. Donna di eccezionali doni di mente e di cuore. Nel 1560 ha l' idea di un Nuovo Carmelo
dove vivere meglio la sua regola, senza rendite "secondo la regola primitiva”.
Nel monastero
di San Giuseppe concepisce e attua la riforma. Unisce alla più alta contemplazione, un'intensa attività di lavoro. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Concilio di Trento, contribuisce al rinnovamento dell'intera Comunità ecclesiale. Muore il 4 ottobre 1582 ad Alba de Tormes (Salamanca). Beatificata nel 1614, viene canonizzata nel 1622 e Paolo VI, nel 1970, la proclama dottore della Chiesa. Teresa de Cepeda y Ahumada, è la prima donna con Caterina da Siena, ad ottenere tale titolo. La sua vita va interpretata secondo il disegno che il Signore
ha su di lei,
con i grandi desideri che Egli
le mette nel cuore, con le misteriose malattie
da giovane e la malferma salute per tutta la vita con le "resistenze" alla grazia di cui lei si accusa più del dovuto. Entra nel Carmelo dell'Incarnazione d'Avila il 2 novembre 1535, fuggendo di casa. Un pò per le condizioni oggettive del luogo, un pò per le difficoltà di ordine spirituale, fatica prima di arrivare a quella che lei chiama la sua "conversione",
a 39 anni. Nel 1565, Teresa ottiene dal Generale dell'Ordine, Gv.Battista Rossi, in visita in Spagna, l'ordine di moltiplicare i suoi monasteri ed il permesso per 2 conventi di "Carmelitani contemplativi"(Scalzi).
Alla morte della Santa,i monasteri femminili riformati sono 17 e anche quelli maschili superano il numero iniziale; alcuni, con il permesso del generale, altri specialmente in Andalusia contro la sua volontà, ma col favore dei visitatori apostolici, il domenicano Vargas e il giovane carmelitano scalzo Girolamo Graziano (la fiamma spirituale di Teresa, al quale si lega con voto di far qualsiasi cosa richiesta,
ma non contro la legge di Dio).
Dopo incresciosi incidenti, nel 1581, Teresa
può così scrivere: "Ora Scalzi e Calzati
siamo tutti in pace e niente ci impedisce
di servire il Signore nostro".

Le sue opere più note (Il libro della Vita, Cammino di perfezione,Mansioni e Fondazioni) contengono una dottrina che abbraccia tutta la vita della sua anima, dai primi passi fino all'intimità con Dio. L' Epistolario poi ce la mostra alle prese con i problemi più svariati di ogni giorno e di ogni circostanza. Morendo,
la sua gioia è poter così affermare:
"Muoio figlia della Chiesa".

 


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