Giuseppe
Moscati,
il medico santo
"Esercitiamoci quotidianamente
nella carità. Dio è carità. Chi sta
nella carità sta in Dio e Dio sta in lui.
Non dimentichiamoci di fare ogni giorno, anzi ogni momento,
offerta delle nostre azioni a Dio compiendo tutto per
amore".
"Ogni
tanto il Signore dà un segno della sua presenza
e consapevolezza. All'improvviso muore un ammalato,
che non si è saputo attrarre e circondare di cure
affettuose.
Speriamo che il Signore gli sia vicino, nel momento estremo".
"Non la scienza, ma la carità
ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi
uomini sono passati alla storia per la scienza;
ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell'eternità
della vita, in cui
la morte non è che una tappa, una
metamorfosi per un più alto ascenso,
se si dedicheranno al bene".
"Che cosa possono fare gli uomini?
Che cosa possono opporre alle leggi eterne della vita?
Ecco la necessità
del rifugio in Dio. Ma tuttavia
noi medici dobbiamo cercare
di alleviare la sofferenza".
"Negli ospedali la missione delle suore, dei medici,
degli infermieri, è di collaborare a questa infinita
misericordia, aiutando, perdonando, sacrificandosi".
"Gli ammalati sono le figure di Gesù Cristo.
Molti sciagurati, delinquenti, bestemmiatori, vengono
a capitare in ospedale per disposizione della misericordia
di Dio, che li vuole salvi".
"Coltivando
nel cuore rancori, si finisce per trascurare questa missione,
affidata dalla Provvidenza a coloro
che assistono gli infermi;
si trascurano pure gli infermi".
"La vita fu definita un lampo nell'eterno.E la nostra
umanità, per merito del dolore di cui è
pervasa,
e di cui si saziò Colui che vestì
la nostra carne, trascende dalla materia, e ci porta ad
aspirare una felicità oltre il mondo. Beati quelli
che seguono questa tendenza della coscienza, e guardano
all'al di là dove saranno ricongiunti gli affetti
terreni che sembrano precocemente infranti".
"La
vita è un attimo; onori, trionfi, ricchezza e scienza
cadono,innanzi alla realizzazione del grido della Genesi,
del grido scagliato da Dio contro l'uomo colpevole: tu
morrai! Ma la vita non finisce con la morte, continua
in un mondo migliore. A tutti è stato promesso,
dopo la redenzione del mondo, il giorno che ci ricongiungerà
ai nostri cari estinti, e che ci riporterà al supremo
Amore".
"Ricordatevi che, seguendo la medicina, si assume
la responsabilità di una sublime missione. Perseverate,
con Dio nel cuore, con gli insegnamenti di vostro padre
e di vostra mamma sempre nella memoria, con amore e pietà
per i derelitti, con fede e con entusiasmo, sordo alle
lodi e alle critiche,tetragono all'invidia, disposto solo
al bene".