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Rubrica "Mi racconto" di Federico Cerrone

Capo Verde e la pesca

Per chi osserva l'arcipelago di Capo Verde situato nell'oceano atlantico a cinquecento chilometri dal Senegal e sul quattordicesimo grado dall'equatore è normale che si convinca si tratti di un paese dalle condizioni ideali per la pesca.
E invece non è così.
Prima di tutto perché il pesce abbonda vicino alle coste attratto dai residui vegetali portati nel mare dai fiumi. Nelle isole è indispensabile fornire di reti e di attrezzature per la pesca di profondità.
Inoltre bisogna che ogni imbarcazione sia collegata con la terra con sicuri apparecchi radiofonici per evitare le ricorrenti tragiche avventure di pescatori che rimangono in balia delle onde per essere fortuitamente incontrati dopo settimane sulle coste dell'America del Sud o dei Carabi.
Oggi poi la pesca deve aiutarsi con le moderne conoscenze della biologia marittima; il mare infatti non è un permanente magazzino di viveri a disposizione, bisogna conoscere il costume dei vari pesci. Per esempio è solo nei mesi di migrazioni dei branchi di tonni per le acque di Capo Verde che il pescatore può trovare questi bei frutti del mare.
E' per questa difficoltà che il lavoratore capoverdiano da sempre ha familiarizzato più con la zappa nel campo che con il bote di pesca nel mare, giustificando che "na mar ka tem figueira" "nel mare non c'è albero" (cui aggrapparsi). Ma negli anni di crisi agricola, come l'attuale, in cui il campo non produce più del dieci o venti percento del fabbisogno è giocoforza darsi da fare e chiedere soccorso alla pesca.
E infatti qualcosa di nuovo sta per muoversi.
In gennaio 2005 entrano in vigore due accordi di cooperazione di pesca industriale che Capo Verde ha recentemente firmato con la Mauritania e con il Senegal.

Con questi accordi 48 imbarcazioni nazionali di pesca industriale potranno pescare nelle acque territoriali della Mauritania, che è considerato il paese con il maggiore potenziale di pesca in Africa, e potranno usufruire delle infrastrutture senegalesi per la pesca, le migliori e più moderne dell'Africa Occidentale.
E' quanto ci ha spiegato l'armatore capoverdiano Nelson Atanasio Santos che aggiunge che i due accordi firmati permetteranno anche la cattura di alcune speci poco frequenti in Capo Verde, come il polipo e il badejo.
Anche gli operatori europei, specialmente di Spagna e Portogallo guardano con speranza a Capo Verde che ora potrà offrire nuove speranze per il commercio marittimo.









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